THE WALKING PDEAD – quinto episodio

Riassunto: non giova granché essere giovane, segretario e tintore se il ticket sanitario  è obbligatorio anche se NON si ha bisogno.

“Forza. Qui le regole sono uguali per tutti. Si metta in coda”.

Luca osserva il volto severo della Responsabile, quindi torna a guardare gli utenti in coda. Non può credere a quello che vede, non può capire quello che sta succedendo. Però si pone delle domande, la qual cosa è sempre un primo passo, per un buon politico.

“Ascolti, l’ultima cosa che ricordo è che stavo cercando di creare uno smacchiatore universale ed egualitario: nessuna macchia deve restare indietro. Invece, mi è esploso in faccia, poi mi sveglio qui e c’è un ragazzo in corridoio tagliato a metà che cerca una playstation e adesso.. questo..”

Indica la fila, sempre intenta a pagare e ripagare il ticket a morsi di carne. Sta per continuare ma la Responsabile gli taglia la strada.

“Questo, cosa? Questa è la realtà, questa è la gente, quella che voi politici non guardate mai! Sono le persone di cui dovreste occuparvi, guardi come sono ridotte – e lei, cosa fa?”

“Cosa faccio? Ma li ha visti bene? Questi sono.. sono dei..”

Ancora una volta, Luca viene interrotto.

“E allora? Che importanza ha che cosa sono? Vuole discriminare? Sono persone malate che hanno bisogno di assistenza, è un nostro dovere aiutarli. E stanno pagando il ticket che avete imposto voi!”

“Io non ho imposto un bel niente, ero contrario! E poi, cosa pagano.. si strappano i pezzi!”

La Responsabile solleva di scatto un minaccioso dito indice puntandolo ed appoggiandolo al cuore del giovane tintore.

“E questo non la commuove? Così, li avete ridotti”

Spinge con il dito, quasi spostando Luca. Si allontana, senza dargli la possibilità di replicare. Tra sé, tuttavia, il giovane segretario, avvezzo a trarre sempre insegnamenti utili da ogni situazione, elabora una profonda riflessione.

“Sono così commosso che potrei strapparmi il cuore.. ma, scusate, ho dimenticato il mio bisturi a casa”

(continua)

THE WALKING PDEAD – quarto episodio

Riassunto: Luca, giovane segretario (nonché tintore) in quel di Sbagliate Creanza – operosa cittadina di provincia – si risveglia in ospedale dopo due settimane di coma. E’ solo l’inizio dei suoi problemi…

Mr.Pollici Supersviluppati riprende a strisciare lungo il corridoio, in cerca dell’unico attrezzo in grado di soddisfare il suo talento. Luca si guarda attorno, le camere che s’affacciano sul corridoio sono vuote e malridotte. Cosa sarà mai successo?

E’ a questo punto che si accorge di un confuso vociare, distante. Le scale sono davanti a lui, apre la porta a spinta e scende. Il brusio si fa più forte, viene dal piano inferiore. Luca ricorda il posto. Quel corridoio porta alla sala accettazione: per forza, deve esserci qualcuno. Lì, c’è sempre la coda. Ed infatti.

Quando apre la porta al termine del corridoio, ed entra nella sala non così ampia, trova la consueta confusione, il solito, umorale  ed arrabbiato, affollamento. Con un paio di simpatiche differenze.

Tutti stanno mormorando la stessa frase. “MMMMGGGHHHtiiiichetGLLLroppoMMMGHHHaaari. GLLLLoppoooocaaariMMMMGGH”

E poiché i ticket sono troppo cari, ciascuno li paga strappandosi a morsi un pezzetto di carne e gettandola agli impiegati dietro gli sportelli. Ogni pezzo di carne viene diligentemente timbrato, siglato ed archiviato. Ognuno riceve la propria documentazione ma, anziché recarsi in reparto si rimette in coda. E paga un altro ticket.

Un pezzo alla volta.

In tutto questo, nessuno sembra fare caso a Luca. Quando il giovane decide di retrocedere verso le scale ed andarsene, d’improvviso, una figura gli sbarra la strada. La responsabile dell’Accettazione.

“Beh? Ce ne andiamo senza pagare?”

(continua)

THE WALKING PDEAD – terzo episodio

THE WALKING PDEAD

Terzo episodio.

Il giovane segretario si sente paralizzato, mentre osserva il giovane giocatore di playstation striiiisciare verso di lui. Metà faccia è orribilmente deturpata, le gambe sembrano essere state strappate via, non ha più dita. Solo i pollici. Pollici incredibilmente sviluppati. Luca ha pensiero improvviso, incontrollato.

“A ciascuno secondo le proprie necessità, da ciascuno in base alle proprie capacità”.

Quali capacità? Con quei pollici enormi che altro può fare? Quanto alle necessità…

“GGWWWWLLEEEIIISSHHTEEESCION… GGHHL”

“Faresti meglio ad occuparti della tua salute”, bisbiglia il segretario, sfiorando una spalla del ragazzo con una mano. Errore.

Il giocatore di playstation scatta in avanti con la testa, cercando di mordergli il braccio.

“Ehi!” strilla Luca, spaventato “è così che ringrazi chi cerca di aiutarti?”

L’altro lo osserva, con la testa inclinata come un cucciolo di cane. Per un istante, sembra capire. Solleva le mani, muove i pollici all’ingiù. Una volta. Due. Poi, Luca capisce.

E’ appena stato cancellato da una scarica di fucile laser nucleare.

Dannazione, ma non c’é nessun altro in questo ospedale?, riflette. Poi si lamentano se critichiamo la sanità pubblica.

(continua)

THE WALKING PDEAD – secondo episodio

THE WALKING PDEAD
Secondo Episodio.

Ospedale di Sbagliate Creanza. Il segretario tintore, vittima del tentativo di creare qualcosa che smacchi di più, si risveglia dopo due settimane di coma sbiancato. Per lui, sono passati solo pochi minuti.
La prima cosa che nota, è che nella stanza non c’è nessuno. Eppure, è giorno. Si trova in ospedale, possibile che sua moglie, suo figlio..? C’è troppo silenzio. Il campanello pende a lato del cuscino, lo afferra e preme con forza. Può udire distintamente la suoneria lacerare il silenzio attraverso un intero, lungo corridoio. Ma nessuno si presenta.
Con cautela, sentendosi ancora stordito e smacchiato, si alza dal letto e si avvicina alla porta della stanza. La apre. Sbircia in corridoio. Scorge, seduto a terra, un ragazzo. “Salve”, pronuncia ad alta voce, sentendosi lievemente pirla. Nessuna risposta.”Saalve!”, insiste. Il ragazzo si gira.
Per Luca, é un altro shock.
Il viso del ragazzo è praticamente scarnificato, si sposta strisciando sulle braccia scheletrite, le gambe sono due moncherini sanguinanti. La sorpresa maggiore, però, è quello che sta dicendo.
“Gwwoooaaastescion. BwwllPleiiiigwstescion. Plleiiistescion”
Solo a questo punto Luca si accorge che il ragazzo non ha più dita.
Tranne i pollici.
(continua)

THE WALKING PDEAD

THE WALKING PDEAD
(ispirato ad una serie a fumetti, ad una serie televisiva e ad una serie di epiteti molto diffusi nella politica italiana)
Primo Episodio.

Sbagliate Creanza, 150 operose anime nella più remota provincia della grande Metropoli del Nord, un gruppo di dignitose costruzioni in stile e materiali anni ’70 – ovvero, diversissimi tra loro.
E’ mezzanotte ed almeno 149 operose anime, al termine di una giornata operosa, dormono il sonno del giusto. Sveglio e comunque operoso è Luca, giovane segretario del locale partito progressista ma non troppo. Luca è anche titolare di una tintoria, da mesi lavora a migliorare il suo prodotto di punta: lo smacchiatutto. Chiuso nel retro del negozio, distilla, aggiunge, mescola, sperimenta.
Ma è mezzanotte ed il giovane segretario tintore è stanco.
Due gocce di troppo di estratto di dente del giaguaro ed il composto esplode. Non un’esplosione drammatica ma sufficiente a ferire Luca e fargli perdere conoscenza.
Quando si risveglia, in ospedale, nessuno è accanto a lui.
Soprattutto, non sa che sono passate ben due settimane.

(continua)