Go To The Mirror, Boy

Avrete senz’altro letto la versione finale della lettera indirizzata dal nuovo segretario del PD, Matteo Renzi a “tutte le forze politiche che siedono in Parlamento”. Come d’uso, trattandosi del riformatore della politica italiana, è frutto di un lungo, complesso, difficile percorso di elaborazione, della quale il testo qui sopra linkato è soltanto il punto di approdo. Questo blog è in grado di offrirVi, per gentile concessione del cestino della carta straccia, una delle prime versioni del medesimo documento, in forma più semplice ed immediata, per soli motivi di studio. Buona lettura.

“Genericissimi,

qui metto quella cosa che tre milioni di italiani mi hanno votato, non è vero perché in tutto hanno votato duemilioniessette e io ho fatto unmilioneennove quasi – ma, insomma, ho fatto il pieno, concentratevi su questo. Le politiche sono andate da schifo e le primarie no, quindi, di nuovo, concentratevi su questo. C’è lo schifo della politica, i cittadini che girano con la scorta di sacchetti per vomitare, e vogliono un sacco di cose e insomma se si fa presto, si fa presto. E’ il 2014, ma ci pensate?

Qui invece faccio finta che non sia la milionesima volta che il PD tenta di prendere in mano la situazione senza mandare tutto in vacca per un motivo o per un altro. E faccio anche finta che non sia la milionesima volta che diciamo 1) che ci vuole una legge elettorale che sia buona (come il prosciutto,’ mi dia due etti di quello bono’); 2) che si cambia anche il bicameralismo, si fanno le Autonomie Locali e si tolgono le indennità ai senatori (non so se metto anche che non vengono più eletti ma diventano tali sulla base dei loro ruoli nei Comuni e nelle Regioni.” Non fa figo come “tolgo le indennità ai senatori”, poi vedo; 3) poi c’è quella cosa delle competenze dalle Regioni allo Stato e riduco le indennità dei consiglieri regionali, al livello di quelle dei sindaci delle città capoluogo. Oh, che Firenze è capoluogo?

E qui faccio il grande gesto; siccome il PD c’ha la responsabilità, c’ha il mandato, e bla bla bla, ma non ha uno straccio d’idea decisa, senti qua, dico “Pur essendo il primo partito non imponiamo le nostre idee, ma siamo pronti a chiudere su un modello tra quelli qui sommariamente esposti” e vado con l’elenchino delle solite tre, diconsi tre, proposte di riforma elettorare, la spagnola (che pare un’epidemia), il Mattarellum revisited con il premio di maggioranza al 15% che sembra una tassa e il doppio turno di coalizione dei sindaci. Fosse per me, chi vince con il 60% dei voti, passa automaticamente all’elezione diretta del Primo Ministro, eliminatoria diretta su Sky. Ma siccome sono bonino, faccio una grande apertura “Il PD è pronto a recepire suggerimenti, stimoli, critiche su ciascuna di queste tre proposte. Ma chiediamo certezza dei tempi e trasparenza nel percorso: la politica non può più fare passi falsi.”, strepitosa, non ho schemi, non ho punte ma butto la palla nell’area avversaria, vediamo se qualcuno la prende. Dopo di che, bisogna fare presto, perciò facciamo gli incontri bilaterali con chi ci sta. Se ci state tutti, col cavolo che si fa presto. Se non ci state e basta, ci riuniamo da soli e (no, così non va bene. Non è democratico, progressista e non c’abbiamo una sola idea chiara, l’ho detto).

Qui concludo, faccio i soliti auguri d’inizio anno, compratevi l’oroscopo di Branko che vede più cose di me e metto un altro punto fermo. “un accordo alla luce del sole, il più rapido e vasto possibile, sulla legge elettorale sarebbe un segnale semplice ma chiaro che iniziamo l’anno nel migliore dei modi.”. Quel ‘che iniziamo’ mi stride un po’ in grammatica ma è chiaro e friendly. Poi torno marziale e proclamo che il PD è pronto ad accettare la sfida – e anche così, anche questa volta, ho detto tutto, senza dire niente.

Un saluto cordiale anche dai Ramones (che sono come me: tre proposte, no pardon, tre note – e via!). Nota: ricordarsi di proporre “We’re An Happy Family” come inno del PD.”

 

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metallicleft

Nato a Milano nel 1960, diploma di Ragioniere, dal 1981 dipendente di quello che attualmente è uno dei principali gruppi bancari europei - questo, per la superficie. Al di sotto (o di lato), prova a scrivere e disegnare fumetti, sceneggiature per corto e lungometraggi, fino a quando la (quasi per gioco) partecipazione ad un concorso letterario estero per racconti brevi si conclude con un successo: primo premio al 1° Concorso Internazionale di Letteratura Fantastica della Repubblica di San Marino (1997), successo ripetuto nella terza edizione (1999). Più difficile essere profeti in Patria ma dopo debita serie di tentativi a vuoto pubblica il primo full-lenght (romanzo, insomma) nel 2004, "Extreme Defence" cui fa seguito, a maggio 2012 un prequel: "Extreme Defence: Sandriders" (Caosfera Editore). A luglio 2012 ripubblica "Extreme Defence" in versione e-book - e non solo perchè possiede già da anni un Kindle.