La libertà di sentirsi liberi

Synapses

La libertà di sentirsi liberi dovrebbe essere qualcosa tipo – che so – la nervatura centrale della Democrazia, la possibilità (giusto per fare un esempio a caso) di sedersi al proprio Pc, accedere al proprio blog e scrivere esattamente quello che si ha in mente, badando solo a non commettere apologia di sé stessi; a non raccontare menzogne e a non insultare e/o diffamare nessuno. Sono limiti democratici, all’interno dei quali è permessa la libertà di pensiero e opinione. La libertà di sentirsi liberi, insomma.

La cosa interessante di questo post, però, non è nemmeno quello che non posso scrivere anche se lo vorrei ma il motivo per il quale parlo d’altro: semplicemente, per quanto io possa decontestualizzare il mio racconto, modificare tempi e luoghi, omettere nomi e descrizioni, rischierei comunque di espormi – solo esprimendo la mia opinione, sentendomi libero di farlo – a spiacevoli ricadute. Non solo: in questo caso non avrei neppure il sostegno, morale e non, di chi condivide la mia stessa idea.

Diciamo anche che la questione non è di tale importanza da dover essere a tutti i costi pubblicizzata; e aggiungiamo anche che magari mi sono sentito troppo libero di dare all’episodio una valenza simbolica che non ha. Diciamo che mi sono preso la (troppa) libertà di sentirmi libero di esprimere un’opinione magari errata ma libera. In effetti, per sentirsi liberi bisogna avere la libertà di capire quando si è liberi di sentirsi liberi.

Finale, with disclosure: non siete liberi di sentire che io abbia appena espresso un’opinione; qualsiasi riferimento a fatti, persone, tempi e modi che possiate, eventualmente, individuare nelle righe precedenti, è una vostra speculazione. Rispetto e incoraggio la vostra libertà di sentirvi liberi d’interpretare quello che scrivo ma vi avverto che si tratta, per l’appunto, di un’interpretazione.

Per questa sera, rivendico orgogliosamente d’avere scelto la libertà di sentirmi libero di PENSARE quello che mi pare.

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metallicleft

Nato a Milano nel 1960, diploma di Ragioniere, dal 1981 dipendente di quello che attualmente è uno dei principali gruppi bancari europei - questo, per la superficie. Al di sotto (o di lato), prova a scrivere e disegnare fumetti, sceneggiature per corto e lungometraggi, fino a quando la (quasi per gioco) partecipazione ad un concorso letterario estero per racconti brevi si conclude con un successo: primo premio al 1° Concorso Internazionale di Letteratura Fantastica della Repubblica di San Marino (1997), successo ripetuto nella terza edizione (1999). Più difficile essere profeti in Patria ma dopo debita serie di tentativi a vuoto pubblica il primo full-lenght (romanzo, insomma) nel 2004, "Extreme Defence" cui fa seguito, a maggio 2012 un prequel: "Extreme Defence: Sandriders" (Caosfera Editore). A luglio 2012 ripubblica "Extreme Defence" in versione e-book - e non solo perchè possiede già da anni un Kindle.