Progressive (rock) Party

Sfogliando i quotidiani, questa mattina, mi è caduto l’occhio su una foto dei tre candidati alla segreteria nazionale PD, ritratti nel classico modo profilo/tre quarti, testa a testa. Un canone fotografico che fatalmente, ad un maniaco della musica rock (prog, in questo caso) fa scattare un’associazione d’idee ben precisa e cadenzata: Emerson-Lake-& Palmer.

Se siete sostenitori di Civati, vi concedo un’occhiata a Wikipedia: non eravate neppure nati; se viceversa, il vostro orientamento è favorevole a Renzi, vostro padre vi ha fracassato i timpani con “Pictures At An Exhibition” – vinile che voi avete ceduto al rigattiere, in cambio di “Follow The Leader” dei Korn. Da ultimo, se vi accingete a votare per Cuperlo, siete l’autore di questo post, quindi contate uno (non doveva raccogliere l’uno per cento delle preferenze, secondo il sondaggio del giornale della sera?).

Il gioco, tuttavia, non si ferma qui: sì, perché riguardando quella foto da sinistra a destra e ripetendo il nome in ditta della gloriosa prog band, le somiglianze – per così dire – suonano: un discorso di Civati non è forse vulcanico e rutilante come una fuga di tastiere sovrapposte? Non è forse la nuova sinistra moderna, da Marx a Moog?

Al centro del terzetto, mento sollevato, sorriso sornione da playboy, Renzi riecheggia Lake, volti angelici, profluvi di parole appoggiati su melodie barocche. E’ un ragazzo fortunato (“Lucky Man”) ma sa che sul campo di battaglia (“Battlefield”), da subito (“From The Beginning”) dovrà asfaltare i suoi competitors, come un vero Tarkus. Dopotutto, C’est la Vie.

Sguardo perso in avanti ma comunque severo, Cuperlo sfoggia lineamenti squadrati e chioma incanutita, proprio come il metronomico Palmer: preciso e deciso, tiene il tempo pazientemente seduto dietro ai due frontmen, lasciando loro agio e spazio per romantici pizzicati rottamatori e vigorose coltellate di sfiducia al vecchio organo hammond. Tanto.

Tanto, prima o poi, arriva il suo momento, il momento del suo assolo: e tutti in silenzio ad ascoltare il ritmo preciso, incalzante, dei concetti; il battito secco e senza fronzoli del programma; la geometria precisa del rullante valoriale. Sempre lo stesso assolo, magari, ma ogni volta più preciso. Potrebbe anche farcela, a rubare la scena.

Ma i fan preferiscono i cantanti – o così si dice. La critica mediatica s’annoia, con gli assoli di batteria. Ed il congresso, alla fine, sarà solo un Karn Evil PD: “Welcome back my friends to the show that never ends / We’re so glad you could attend / Come inside! Come inside!”

Come inside. Lo show è per l’8 Dicembre. Io porto le bacchette: e suona bene.. chi suona bene.

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metallicleft

Nato a Milano nel 1960, diploma di Ragioniere, dal 1981 dipendente di quello che attualmente è uno dei principali gruppi bancari europei - questo, per la superficie. Al di sotto (o di lato), prova a scrivere e disegnare fumetti, sceneggiature per corto e lungometraggi, fino a quando la (quasi per gioco) partecipazione ad un concorso letterario estero per racconti brevi si conclude con un successo: primo premio al 1° Concorso Internazionale di Letteratura Fantastica della Repubblica di San Marino (1997), successo ripetuto nella terza edizione (1999). Più difficile essere profeti in Patria ma dopo debita serie di tentativi a vuoto pubblica il primo full-lenght (romanzo, insomma) nel 2004, "Extreme Defence" cui fa seguito, a maggio 2012 un prequel: "Extreme Defence: Sandriders" (Caosfera Editore). A luglio 2012 ripubblica "Extreme Defence" in versione e-book - e non solo perchè possiede già da anni un Kindle.