Rapporto Sulla Stabilità Finanziaria

Ipse dixit. Banca d’Italia ha appena pubblicato il “Rapporto Sulla Stabilità Finanziaria” di cui al titolo di questo post: potete leggere il testo integrale QUI. Come aperitivo alla lettura, non semplicissima ma sicuramente utile, Vi offro qualche highlight, concentrando l’attenzione sull’argomento Famiglie. Secondo il rapporto, “Nel corso del 2013 si è attenuata la flessione del reddito disponibile in termini reali delle famiglie in atto dal 2011; nell’anno la contrazione è stata dell’1,2 per cento. Il reddito nominale è rimasto sostanzialmente invariato; a fronte di una riduzione dei consumi, il risparmio è cresciuto in misura considerevole (11,1 per cento). Ciò, insieme all’aumento dei prezzi delle attività mobiliari, ha contribuito all’incremento della ricchezza finanziaria dello 0,5 per cento nei primi nove mesi del 2013. La ricchezza totale ha tuttavia continuato a ridursi per effetto del calo del valore degli immobili“.

Il grassetto è mio: le espressioni evidenziate spiegano tutta la difficoltà e contraddittorietà di questa fase. Il reddito delle famiglie è comunque diminuito; è tornato a crescere il risparmio ma soltanto perché i consumi sono diminuiti. La lieve ripresa delle Borse consente un recupero della ricchezza finanziaria (recupero che qualcuno ha pensato bene di abbattere con una tassazione al 26%) ma la svalutazione degli immobili intacca il volume della ricchezza totale. Più avanti si legge: “Nel biennio 2012-13 i bassi tassi di interesse e le misure di sostegno ai mutuatari in difficoltà hanno limitato le conseguenze del forte calo del reddito disponibile sulle condizioni finanziarie delle famiglie indebitate. I dati dell’ultima Indagine sui bilanci delle famiglie italiane indicano che nel 2012 la quota di famiglie vulnerabili (quelle con un’incidenza del servizio del debito sul reddito superiore al 30 per cento e con un reddito inferiore al valore mediano) era pari al 2,9 per cento del totale. Nella seconda metà del 2013 l’incidenza dei prestiti deteriorati sul totale di quelli alle famiglie è aumentata di tre decimi di punto, al 10,3 per cento. Il peggioramento è stato più elevato per la categoria che comprende i mutui accesi per attività professionali“.

Doccia calda e doccia fredda: si evidenzia l’utilità dell’intervento di sostegno ai mutuatari in difficoltà ma in parallelo aumenta l’incidenza dei prestiti deteriorati (alias, non più restituibili/esigibili) sul totale. Dato ancor più grave, il peggioramento è più elevato per i mutui a carattere professionale. Che succede ad una azienda o a un professionista che non sono più in grado di pagare il mutuo/finanziamento dello studio, del capannone, dei macchinari? Rischio chiusura/cessazione attività, ecco cosa. Prendete nota della definizione di “famiglie vulnerabili” e andiamo all’ultimo estratto (vi ricordo che è una selezione personale).

“Nostre proiezioni indicano che in uno scenario di graduale ripresa economica (cfr. Bollettino economico, n. 1, 2014) la percentuale di famiglie vulnerabili rimarrebbe sostanzialmente stabile (2,8 per cento nel 2015). Il fattore di rischio più rilevante per le famiglie indebitate è rappresentato dalla dinamica del reddito disponibile: se esso rimanesse invariato rispetto al 2013, la quota di famiglie vulnerabili aumenterebbe al 3,3 per cento nel 2015. L’impatto, nello stesso periodo, di un rialzo di 100 punti base del tasso Euribor a 3 mesi sarebbe più contenuto: la quota di famiglie vulnerabili arriverebbe al 3,0 per cento“.

Immagino che saranno i molti ad appellarsi all’esiguità di quello 0,3% di differenza. In attesa di tradurlo in cifre, tuttavia, la lettura di questo paragrafo altro non significa che solo la ripresa economica può contenere il livello delle ‘famiglie vulnerabili’. E per quanto riguarda il totale delle famiglie indebitate, in assenza di un significativo incremento del reddito disponibile, questo dato è destinato a crescere più di quanto non accadrebbe in caso di peggioramento delle condizioni economiche generali.

Ora, la domanda è: quanti, nel correntone trasversale degli 80 euro, si stanno convincendo che basta così?

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Nato a Milano nel 1960, diploma di Ragioniere, dal 1981 dipendente di quello che attualmente è uno dei principali gruppi bancari europei - questo, per la superficie. Al di sotto (o di lato), prova a scrivere e disegnare fumetti, sceneggiature per corto e lungometraggi, fino a quando la (quasi per gioco) partecipazione ad un concorso letterario estero per racconti brevi si conclude con un successo: primo premio al 1° Concorso Internazionale di Letteratura Fantastica della Repubblica di San Marino (1997), successo ripetuto nella terza edizione (1999). Più difficile essere profeti in Patria ma dopo debita serie di tentativi a vuoto pubblica il primo full-lenght (romanzo, insomma) nel 2004, "Extreme Defence" cui fa seguito, a maggio 2012 un prequel: "Extreme Defence: Sandriders" (Caosfera Editore). A luglio 2012 ripubblica "Extreme Defence" in versione e-book - e non solo perchè possiede già da anni un Kindle.