La Fiera delle Mozioni

Ultimissime dal laboratorio politico del PD: è nata la mozione “Poi Vediamo”. Ora, anche se il mio senso dell’umorismo è talmente sviluppato da costituire spesso un problema più che una soluzione, non sempre riesco a prenderla con spirito proprio, diciamo, filosofico. Se poi si tratta di politica, ambito nel quale la filosofia non avrebbe mai dovuto entrare, a volte la prendo proprio in acido. Quindi, non riesco a digerire la mozione “poi vediamo”, anche se pure io mi domando – come gli estensori di questo nuovo spiffero (dovrei chiamarlo “corrente”?) quale sia davvero l’importanza della questione “segretario e/o candidato premier”. Non ci sto perché anche questo dimostra quanto nel PD si sia lontani, persino nella comunicazione ludica, da quello che un partito moderno dovrebbe essere: serio e non serioso, votato all’affidabilità anche a scapito della meravigliosa visibilità personale, moderno e non modernizzante, giovane nelle idee e nel linguaggio senza scimmiottare penosamente linguaggi che non sa governare. Un partito che sia ‘democratico’ in quanto unione e superamento delle tre grandi culture che l’hanno fondato, una sintesi a NUOVO. Un partito del “vediamo subito” e – soprattutto – un partito plurale, non una sfilata di leader trendy e vanitosi (qui infilo il mio sostegno al ‘demodé’ Cuperlo. Quanti si ricordano che fu lui, forse, il primo in assoluto a citare quel passaggio di Saba sull’ “uccidere i padri” – ed in quale circostanza?). Un partito che faccia il proprio lavoro, insomma, non che si perda nella sterile rivendicazione del passato e dei territori interni: un partito che non abbia più la cinica abitudine a “ripartire” (quante “ripartenze” abbiamo già fatto? Ma cosa siamo, una moto usata?) ma che, semplicemente, continui.
Capisco che esagero: pretendo troppo. Per un risultato del genere, occorre minimo minimo un’altra mozione – ma in politica mi hanno insegnato la necessità della critica costruttiva, non mi tiro indietro. Presento anch’io la mia mozione, conseguente all’idea di partito che propugno. E dato quello che ho scritto, non può che essere la mozione “Total Recall”.
Ci serve un programma nuovo..