La pagliuzza e la trave – remix

Nel corso della domenicale puntata di “Che Tempo Che Fa”, Massimo Gramellini , vice-direttore della Stampa nonché exquisite opinionista Faziano infierisce in questo passaggio (a partire da 16′:14″) su Gianni Cuperlo; reo, secondo il columnist, di essersi “abilmente conquistato la ribalta mediatica” convocando un’assemblea in contemporanea con quello che Gramellini stesso chiama ‘lo show di Renzi’.

Cuperlo ha lanciato la sua proposta il 22 Marzo scorso, dalla propria pagina FB: lo dico en passant. Non è questo, tuttavia, che sta a cuore alla nobile penna stilografica di Gramellini: quello che non gli va giù, è nell’elenco dei partecipanti più noti, nomi che simpaticamente Gramellini definisce ‘Politburo’, controfigure italiche di Breznev e Andropov, personaggi che al Sacro Popolo delle Primarie, guidato alla terra promessa da Mosè Renzi fanno orrore. Sono loro, il Male.

Al tempo in cui quel supposto Politburo poteva vantare l’età anagrafica dell’attuale Segretario Nazionale/Sindaco/Primo Ministro, questa tattica era già vecchia: si chiamava ‘demonizzazione del Nemico’ e arrivava a noi sospinta proprio dal vento dell’Est, geografico e politico. Risulta davvero incomprensibile che una persona scrupolosa, attenta ai fatti e soprattutto di ampie vedute si presti ad uno dei più stanchi e riduttivi schemi di analisi. Ah, già: ma stiamo parlando di Politica, my Gowwd.

Com’è fortunato, Gramellini, a vivere in un altro mondo, quello dell’informazione libera e anti-dogmatica: un mondo dove mai un direttore di giornale è eterno; dove mai nessun giornalista lascia un giornale per fondarne uno a propria immagine e somiglianza; dove né la politica né l’industria possono far valere le proprie, pressanti, esigenze corporative. Un mondo dove conta solo l’opinione dei lettori, soprattutto i più umili. E quanti giornalisti conosciamo che giunti alla ‘mezza età’ si sono dimessi, per cedere il proprio posto ai colleghi giovani, neo-assunti? Conoscete forse un solo giornalista che si sia mai compromesso con il potere? Che abbia anteposto la propria carriera al dovere d’informare?  Mai, mai in Italia.

Il Paese della libertà di (La) Stampa.

(P.s.: sì, la battuta finale è stantia, e io sono di parte. Tuttavia, essendo John McEnroe il mio filosofo di riferimento  ho sempre una reazione poco composta a quei simpatici signori con il cappellino che, comodamente seduti, chiamano gli out. You can’t be Serious, Gramellini).