Kassandra

” (..) non appena Renzi – ciò che è nelle Sacre Scritture, o stolti – assurgerà alla carica di primo ministro.”

Autocitazione. Ho scritto io questa frase, nell’ultima nota affidata a questo blog, il 6 gennaio scorso. Poco più di un mese ed ecco: neppure il tempo di voltare una sola pagina delle Sacre Scritture e la visione s’avvera. Per quanto mi riguarda, una previsione da Cassandra; e dato il generale clima da remake degli anni ’70, scriverei meglio: Kassandra.

Ora tenterei di ripetere l’esercizio, sicuro questa volta di fallire giacché sto per confondere visione con delirio: in questo delirio, il mio vaticinio segue il Presidente della Repubblica che, ascoltate le delegazioni dei partiti (anche quelli presenti solo sotto forma di blog); osservata una domenica di profonda riflessione; varato l’inizio di giornata di lunedì con una buona colazione (è importante a qualsiasi età, maggiormente per chi è costretto dall’inanità della classe politica a raddoppiare mandato e sforzi a 88 anni); fatto tutto questo, il Presidente convoca la stampa ed annuncia: viste le forze in campo, considerato il quadro politico immutato, tenuto presente il perdurare della grave crisi economica ed i segnali, ancora troppo deboli, di ripresa, di conferire mandato per la formazione del nuovo governo all’On.Enrico Letta.

Non sarà così. Per quanto, l’esperienza degli ultimi anni e del candidato Renzi più recentemente dimostri che in Italia, per ottenere quello che si vuole, basta dirlo.. e dirlo.. e dirlo.. e dirlo.