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A volte, proprio non capisco. Ad esempio, la frase seguente – tratta da un comunicato della Direzione Nazionale dell’Importante Sindacato al Quale Sono iscritto (minuscolo, l’iscritto non è sostantivo) – è sicuramente pregna di significati ma non riesco a coglierli:

“Una piattaforma (..) che abbia al centro le tematiche e le contraddizioni che la fase propone: • la difesa dell’occupazione con al centro la stabilità del lavoro, anche in rapporto all’allungamento degli orari di lavoro ed all’affermarsi delle nuove reti di distribuzione. Su questo versante diventa importante la definizione di un percorso preferenziale per le nuove assunzioni, che dia la precedenza a tutti i lavoratori e le lavoratrici bancari che hanno perso o perderanno il posto di lavoro, con particolare attenzione alle piccole-medie aziende (..)”

Dice, destruttura che è tutto più chiaro. Ed io destrutturo:

1) “la difesa dell’occupazione con al centro la stabilità del lavoro”, frase palindroma: se scrivete “la stabilità del lavoro con al centro la difesa dell’occupazione”, è lo stesso. Ad ogni modo, tenetela lì un attimo;

2) “un percorso preferenziale”, ecc. – Frena, frena: grande preferenza per le nuove assunzioni ma se diamo la precedenza ai bancari (‘tori o ‘trici che siano) che facciamo, riassumiamo gli stessi? Ma soprattutto:

3) non avevamo detto “la difesa dell’occupazione con al centro la stabilità del lavoro”? (eccola!). Se difendo e stabilizzo, chi è che perde il posto di lavoro? O sono io che mi sono perso qualcosa? Dopo di che:

4) “particolare attenzione alle piccole-medie aziende”, bancarie, I suppose: perché se sono le PMI siamo fuori argomento e fuori contratto. Tanto, non c’è più il contratto che però, quando c’era, valeva per tutti a prescindere dalle dimensioni: e qui, capisco. Se fanno sparire me, che lavoro in una grande-grandissima azienda, mi si nota di meno – anzi, non mi si nota. Però, io sto nei guai lo stesso, come un collega PMI.

Destrutturato, è destrutturato. Il periodo (inteso come frase), tuttavia, continua a restarmi oscuro, proprio come il periodo (inteso come momento storico) rimane da Medio Evo; con l’unica prospettiva, saltando qualche fase storica, d’approdare subito alla Guillotine dei tagli ai posti di lavoro: discuti discuti comunica comunica, stiamo sempre a parlare di esuberi. Di esodati. Di uscite. Com’é possibile?

Perché “la difesa dell’occupazione con al centro la stabilità del lavoro”, per quanto palindroma, è aritmica con tutti quanti “hanno perso o perderanno il posto di lavoro” e, peggio ancora, proprio non si coniuga con la difesa della sanità, mentale e fisica, di chi – eventualmente – resterebbe, aggrappato ai remi, a cercare di mantenere la nave a galla. Non parliamo di tenere la rotta.

Ma sarò soltanto io, che non capisco.

(n.b.: se scrivete invece “cercare di mantenere la rotta. Non parliamo di tenere la nave a galla”, beh, SEMBRA palindromo. Ma sembra solo).

L’Impero colpisce ancora

L’Associazione Bancaria Italiana ha disdetto unilateralmente il contratto nazionale di categoria, ratificato nello scorso gennaio 2012. Una prima precisazione: il contratto non aveva scadenza 30 giugno 2014 come riportato dai media;  quella data fa riferimento alla scadenza tecnica di due anni che le parti si sono date da quando la durata effettiva del contratto stesso è stata elevata da tre a quattro anni. A quel termine prestabilito si ridiscute, ove necessario, solo la componente economica dell’accordo (insomma, in parole povere, l’adeguamento delle retribuzioni alle mutate condizioni economiche generali). Dunque, non sussiste, come sostenuto da ABI, il rispetto dei termini previsti per la disdetta contrattuale, se non, per l’appunto, con un cavillo tecnico: in realtà, è una precisa scelta politica, basata su una tempistica ai limiti dell’incoscienza. Difatti, l’ultima cosa che serve all’attuale Governo è un ulteriore fronte di malcontento sociale; per non parlare dell’eventualità (che certo non io auspico) che venga a mancare il Governo stesso, interlocutore di fondamentale importanza nell’eventuale trattativa (nonché probabile destinatario della richiesta ABI di intervento per coprire i costi sociali di nuove, pesanti “uscite” dalla categoria).

Di particolare durezza le parole di Francesco Micheli, presidente del comitato affari sindacali dell’ABI (riporto testualmente dal Corriere della Sera di oggi): “Il punto non sono le voci del Tfr ma un sistema che non è più sostenibile. Solo un esempio: Internet ha ridotto le transazioni del 50%. Dobbiamo trovare il coraggio di innovare introducendo nuovi mestieri. La consulenza va portata al cliente  fino a casa. Bisogna creare un maggior legame tra retribuzioni e risultati. E sempre più sarà necessaria flessibilità sugli orari di lavoro”.

Più che una dichiarazione, una piattaforma; alla quale mi auguro che la categoria e le rappresentanze sindacali sappiano dare adeguata ed altrettanto dura risposta. Basata magari su questi, concreti argomenti, nello stesso ordine di quelli enunciati dal presidente Micheli: 1) se il sistema non è più sostenibile, non lo si deve certo alle retribuzioni; 2) Internet non ha ridotto l’affluenza agli sportelli del 50%, l’affluenza é ridotta (dove è ridotta) perché l’utenza non ha liquidità da investire né altri motivi attraenti (vedi facilità di accesso alle forme di finanziamento o sostegno alle situazioni di difficoltà, che pure ci sono) per presentarsi ai nostri sportelli. Magari sarebbero da evitare costosi e fuorvianti spot pubblicitari, per una comunicazione meno penosamente ”simpatizzante” e più concreta; 3) Nuovi mestieri – e quali? I call center in videoconferenza  non sembrano proprio  “nuovi”  e se  comunque è questa  la  scelta  delle Banche che venga almeno normata  decentemente; 4)  La consulenza  viene già portata a casa del Cliente,sin dagli anni ’80;  5) Retribuzioni  e  risultati? Intende forse legare gli appannaggi di presidenti, a.d. e dirigenti di alto livello esclusivamente al risultato d”esercizio?;  6) Gli  orari sono  già  stati flessibilizzati nei  precedenti contratti: abbiamo le  notti, l’orario continuato, l’apertura  fino  alle  20  ed  al sabato. What  else??