THE TALKING DEAD
Racconto a puntate
Episodio 14
La reazione di Giorgio fu rapida e non del tutto imprevista: tanto Don Angelo quanto la Dottoressa potevano dire di conoscerlo a fondo, sebbene per motivi assai differenti. Il funzionario comunale fece con rapidità dietro-front, diretto al bagagliaio dell’auto dal quale prelevò un vecchio crick, impugnandolo come una clava.
– Ha ragione, Dottoressa. Non sono suoi pazienti, ora sono i miei!
Sorridendo in quel modo maligno che ne tradiva la vera natura, Giorgio si avventò sui cinque zombie ignorando le proteste degli altri due componenti la squadra dei vivi. Colpì all’impazzata, con la forza generata dalla paura sempre presente in lui: almeno due li aveva riconosciuti, dei loro casi di malasanità s’era occupata anche la giunta comunale.
– E’ l’ora del silenzio, bastardi!,
urlò calando a ripetizione quell’arma micidiale; le urla della Dottoressa e i tentativi, deboli, di Don Angelo per trattenerlo non poterono fermare la mattanza: crani scoperchiati, spruzzi di materia cerebrale e sangue, occhi strappati alle orbite. Non pago di quanto la decomposizione prima e il metallo poi avevano già fatto, Giorgio infierì anche sui corpi a terra fino a quando un calcio al costato, sferratogli dalla Dottoressa, non gli fece mancare il respiro.
– Sei un pazzo criminale, dovresti stare in galera!!
Tossendo e sputando, Giorgio si rimise in piedi, rispondendo al medico.
– Claudia, se non sto in galera è perché conosco la merda di tutti. E se non avessi il naso al posto del cervello, avresti già capito che questa è… la notte dei testimoni viventi.
La Dottoressa tacque, arretrando davanti all’uomo che ancora impugnava il crick grondante sangue e brandelli di carne; Don Angelo, sconvolto, s’inginocchiò a pregare. Rivolgendosi a tutt’e due insieme, Giorgio tirò le conclusioni.
– Abbiamo del lavoro da fare. I morti non dovrebbero camminare e ancora meno parlare ma sembra che riescano a farlo senza dire bugie. Vanno fermati. Direi che è ora di svegliare quel coglione del Sindaco, no?
Due cose gli vennero in mente, a quel punto: la prima, che il Sindaco poteva essere già sveglio e stare ascoltando storie interessanti. La seconda, che aveva ucciso Aristide senza che fosse già morto prima.
Poteva davvero sentirsi sicuro che non ritornasse?