The Walking PDead – stagione 2

Riassuntooh: la nuova stagione di Sbagliate Creanza è già stagionata. 150 anime ufficiali, ovvero uno sparuto drappello di ufficialmente vivi ed un crescente plotone di ufficialmente morti – ma in attività. I morti camminano sulla terra, percorrono le strade, rivendicano i propri diritti. E quindi..

“Si vota!” Un sorriso malizioso si dipinge sul viso del piccolo Matteo, nel momento in cui dà ufficialmente il via alle operazioni di voto. Non sono passati che pochi giorni dall’incontro notturno con l’ex-segretario, ex-tintore, ex-qualsiasi cosa Luca, eppure potrebbero essere passati mesi – anzi, a giudicare dalla qualità dei decadenti corpi che affollano la sede del Partito Progressista, ANNI. “Si vota, Signori!”, ripete, strofinando le paffute manine, osservando all’intorno: la sede non è piccola ma l’affollamento è tale da renderla insufficiente; manca persino l’aria, nonostante porte e finestre spalancate. Certo, il caldo soffocante è un problema solo per i pochi che ancora respirano..

Solo pochi giorni, nei quali Matteo, insieme a Sara, la fedele (ma a che?) vice-segretaria permanente (in quel momento, impegnata al seggio , indossando una maglietta con la dicitura: “Basta con il Governo delle Banche Intese”)  ed a Pier Paolo Dito, l’evoluente skater del Movimento 5 Rotelle (in quel momento, impegnato a spiegare, fuori dal seggio, che  “il nuovo sono io, sono io il nuovo – scusa mi raccogli l’occhio?”), ha convocato, organizzato e normato le votazioni per eleggere il nuovo segretario cittadino. Nuove regole, perché  il Partito Progressista deve essere trasparente ed aperto, aperto a tutta la società

Dalla porta aperta del partito aperto entra, a sorpresa, un pezzo di vecchio partito chiuso (che è chiuso in più d’un senso). Pallido, emaciato ma in buona salute (soprattutto in rapporto alla condizione di buona parte dei presenti), Luca fa il suo ingresso in quella stanza dove, fino ad un mese prima, svolgeva le sue funzioni politiche. E’ uscito dall’ospedale quella stessa mattina, dopo un intervento, riuscito, per riattaccare il braccio. Prima dell’operazione, si è assicurato che moncone e braccio staccato fossero adeguatamente disinfettati. A fuoco. Nessuna conseguenza, salvo il fatto che il braccio riattaccato funziona ma non lo sente; lo sentiva di più quando era staccato. Tuttavia, ha ancora in mente la precisa, serena, diagnosi del professor Aristide Lama, il luminare del taglia-e-cuci.

“Che pretende??  E’  la sinistra,  funziona  così:  ora-e-sempre-un-solo-progetto: rigetto, rigetto, rigetto”.

Lo spettacolo all’interno del circolo sembra offrirgli una chiave pratica di lettura di quello slogan, preferisce soprassedere. La luce del mattino, fredda e tagliente, fa di lui una sagoma rattoppata sulla soglia del partito. E’ questo che fa, la militanza: ti trasforma in una metafora di te stesso. Luca detesta le metafore, quindi parte all’attacco del giovane Matteo.

“Non siamo un po’ troppi, a votare?”. Matteo non dismette il suo sorriso fiducioso e mellifluo: “Niente affatto. Tutti iscritti. Il regolamento ammette le iscrizioni in qualsiasi momento, anche in bagno”.

Luca non demorde: “Da quello che vedo, qui qualcuno è iscritto dal 1870. Forse è il caso di restringere l’arco temporale”. Matteo neppure: “L’arco temporale non deve contraddire l’arco costituzionale. Questo è un paese libero, democratico e partecipativo. Tutti possono partecipare”. Il controluce nasconde il sopracciglio con sdegno sollevato da Luca: “Anche i redivivi?”. La replica del paffuto è fulminea.

“Vuoi mettere l’esperienza? E’ l’inizio di una nuova stagione: lo zombie, è progressista. Ritorna sempre”

(continua)

24:p.d. – Leave Another Day

Precedentemente, in 24:p.d.: l’agente Giacomo (purtroppo per lui detto Jack) Bauer, del Controllo Tenuta Unitaria, riceve l’incarico dal Colonnello pro-tempore Epifani, di sorvegliare i vertici del Partito Democratico durante lo svolgimento delle esercitazioni preliminari alle grandi manovre del Congresso. Bauer indaga con discrezione (soprattutto perché non se lo fila nessuno) ma un evento inaspettato arriva a complicare il suo lavoro..

Quello che segue accade tra le 06:00′ e le 07:00′

La notte non ha portato consiglio né, tanto meno, qualche oretta di sonno ristoratore. Il sorgere dell’alba trova comunque Bauer lavato, sbarbato e con abito stirato – come sempre, in questa serie. Lo stesso dicasi per la sua assoluta mancanza di qualsivoglia necessità fisiologica, impellente o meno – sesso a parte. La giovane proprietaria del piccolo bar appena aperto al quale si sta avvicinando per consumare una rapida colazione sembra risvegliare in lui qualcosa. Qualcosa di sopito ma non domo. Qualcosa che per una persona normale altro non sarebbe che normale desiderio. Non per lui.

E’ dura, lavorare per il PD. Un partito dove vige la più ferrea disciplina. Il più severo rigore. Dove la parola di un segretario è legge, ogni direttiva parole scolpite su pietra. Immerso in queste riflessioni, Bauer si rivolge sorridendo alla ragazza, per ordinare: “Stronzate, buongiorno”.

“Come, scusi?”

“Ho detto ‘un cappuccino, buongiorno”

Mentre la ragazza – alla quale non avrà mai più il coraggio di rivolgere la parola (e poi, è noto che le sue partner non durano mai a lungo. Il tempo di rimediare una pallottola) lo fissa con dubbiosa severità, quasi fosse un’iscritta del PD, Bauer si siede in fretta ad un tavolino, recuperando il cellulare di servizio dalla tasca interna della giacca. Ha ricevuto un messaggio. Osserva il display.

“Congresso del circolo Controllo Tenuta Unitaria, risultati. Votanti ed iscritti: 515. Hanno ottenuto voti: Quagliarulo 224, Peragalli 212, Terenghi 42, Ecumeni 31. Schede bianche: 5 Schede con Paperino: 1”

Con la velocità che gli è propria in queste situazioni, in meno di due frame Bauer raggiunge la sede del CTU, opportunamente celata in un’anonima palazzina a due piani sul lungomare di Ostia Lido. Dietro il muro sbrecciato, la siepe rinsecchita e le persiane storte e corrose dalla salsedine, cinque livelli sotterranei di pura tecnologia acquistata ed installata grazie allo sforzo dei volontari. Quindi, cinque gallerie romaniche altrimenti dette catacombe. In una di queste, arredata da ufficio grazie allo sforzo del circolo “Monta un partito” di una nota multinazionale del mobile, incontra Clodovea detta Cloe, sua preziosa ed inseparabile collaboratrice. E’ preparata, intelligente, dotata di acuto senso critico e spirito d’iniziativa (ora, non pretenderete che sia anche una top-model, vero?). Jack si rivolge a lei con la familiarità consolidata in anni di lavoro fianco a fianco.

“Che cazzo avete combinato?”

“E’ bello anche per me rivederti, Jack”

“Il nostro circolo, tanto per cominciare, è segreto. Da quando, teniamo congressi? E da quando abbiamo 515 iscritti? Siamo in 50 a pieno organico, ovvero MAI! C’è sempre qualcuno morto o ferito!”

“Jack, questo partito non ha segreti. Siamo aperti e trasparenti, per questo suscitiamo interesse. C’è interesse, ovunque. Stiamo crescendo.”

“Ma come fai ad essere così cret.. ehm.. ingenua? Dammi il computer.. dammi il satellite.. trova la scheda dei candidati.. trova i profili professionali.. adesso trova gli indirizzi IP.. entra nei loro database.. preleva i dati… incrocia.. hai fatto??”

“E’ bello sapere che senza di me non ti troveresti neppure la lampo dei pantaloni, Jack”

“Per quello che mi serve. Guarda qui: Quagliarulo fa anche il medico di base, gli iscritti sono tutti suoi pazienti, qualcuno ha persino votato sulla ricetta anziché sulla scheda.. Peragalli è undercover come insegnante, alle superiori.. metà dei suoi iscritti sono studenti, gli altri.. indovini? I genitori. Terenghi ed Ecumeni sono due agenti semplici, hanno fatto iscrivere amici e familiari, più i soci del club “24:p.d. – La serie” che si sono fregati la scheda firmata da me”

“Scusa, Jack ma tu quando hai votato? Sei in missione!”

“Infatti, non ho votato. Io non voto mai, sono fedele al Partito a prescindere dal Segretario. Io eseguo, non decido. Sono l’ultimo della mia specie, sono più dinosauro io della nostra Direzione Nazionale. Adesso, però, una decisione la prendo. Dolorosa”

“Non farlo, Jack. Decidere non è la cosa che ti riesce meglio. Vuoi un consiglio?”

“Da te? Sei una donna intelligente. Sei prepararata, colta e gentile. Hai partorito con dolore, hai fatto carriera con sacrifici inauditi senza far mancare alla tua famiglia il tuo appoggio. ll partito ti deve molto ma anche questa volta la tua candidatura non è andata. Insomma, dovrei accettare il consiglio di una sfigata?”

“Ineccepibile. Fa’ quello che vuoi, stronzetto”

“Certo. Questo congresso è una vergogna. Ora mi presento dal Segretario Epifani e non solo chiedo l’annullamento del congresso del CTU, restituisco anche il mio distintivo”

“No, Jack, questo non te lo meriti!”

“Forse sì. Non sono stato attento. Non sono stato abbastanza vigile. Con queste cose non si scherza: un’apertura qua, un cambio di regole là… ed il partito si trasforma in un luna-park. Addio, Cloe”

Con virile espressione addolorata, Jack esce dalla stanza; con femminile espressione ironica, Cloe lo osserva, meditando sul fatto che sarà forse la centesima volta che Jack le dice addio. Ritornerà. Ritorna sempre.

Che diavolo potrebbe mai fare, fuori dal Partito?

06:59′:57″ … 06:59′:58″ … 06:59′:59″

Nota dell’Autore: mi assumo completamente la responsabilità per il penoso esito del Congresso del CTU, il proliferare di tessere è interamente da attribuirsi alla mia disattenzione artistica e non ai candidati alla Segreteria Nazionale. Me ne scuso con i fan della serie, ai quali consegno le mie dimissioni virtuali. E questo è tutto: se vi aspettate scuse e dimissioni reali ed uno svolgimento corretto del congresso, beh, state davvero seguendo un serial..

 

Test psico-attitudinale # 1

Buongiorno. Siete alle dipendenze di un’importante azienda nazionale, in qualità di funzionario. Benché abbiate già raggiunto un interessante livello di carriera – siete responsabile dell’Area Vendite di Firenze – vedete diminuire le vostre possibilità di crescita professionale, soprattutto a causa di una struttura ormai invecchiata, inadatta ai tempi ma di fatto impermeabile ai cambiamenti. Decidete quindi di sperimentare un diverso approccio: volendo puntare alla carica di Amministratore Delegato, presentate una richiesta di modifica allo statuto aziendale, di modo che l’A.D. non venga eletto solo dagli azionisti interni ma anche da quelli di altre aziende concorrenti – aziende delle quali, nel frattempo, avete provveduto ad acquistare qualche piccolo pacchetto di azioni.

Il Vostro dubbio è: considerato che si tratta dello stesso trucco che, più o meno da sempre, utilizzano anche gli altri, come farete Voi a sostenere d’essere DIFFERENTI?