THE TALKING DEAD – EP.17: CADERE E RISORGERE

THE TALKING DEAD

Racconto a puntate,  episodio 17: Cadere e risorgere.

In certo senso, le aveva già sparato; alla schiena, quella volta.

Aveva giocato la carta dello scandalo, ben sapendo quanto lei fosse estranea alla vicenda dal punto di vista morale e pratico. Non da quello politico, tuttavia: metà dei suoi era coinvolta, fino alla radice dei capelli. Facile scaricare su di lei la colpa, facile sostenere che il marcio originasse dall’alto. Tanto facile quanto ignobile ma in palio c’era la poltrona.

Bruno non aveva esitato. Un paio di confidenze di troppo ricevute a letto gli avevano spianato la strada; sapeva che lei aveva troppa classe (e un marito troppo in vista) per controbattere rivelando l’imbarazzante relazione tra loro. Quello che non aveva previsto, era che lei si fosse innamorata sul serio.

In silenzio,  si era fatta da parte.  In silenzio, se ne era andata, divorata da una malattia volutamente trascurata. O così narravano le malelingue di paese: e Bruno, per una volta, si era sentito propenso a crederci. Non che questo avesse scosso la sua coscienza più di tanto.

Aveva sparato anche a quella.

Dopo averla vista cadere a terra, Bruno aveva puntato l’arma verso gli altri resuscitati e fatto fuoco, un caricatore giusto giusto; uno a uno a distanza ravvicinata, guardandoli negli occhi o in quello che ne restava. Li aveva già sconfitti in Consiglio, più d’uno in modo definitivo; li avrebbe anche cancellati dalle strade post-mortem.

A questo, aggiunse anche la decisione di convocare per la mattina ormai prossima il Consiglio comunale. Prima, però, avrebbe fatto visita al cimitero: troppi cittadini defunti a spasso, cosa stava combinando Aristide?

Nello stesso istante, il vecchio custode del cimitero si risollevava da terra, cranio parzialmente sfondato, essenze vitali tragicamente defluite sull’asfalto sudicio della strada. Non più conscio di sé, ignaro di risorgere, non più partecipe del presente: confinato in un limbo ottuso, guidato da ricordi che non sapeva più di avere e da istinti primitivi dissepolti dalle profondità del cervello rettile. Solo la sua missione non era cambiata:  per questo, si diresse con passo strascicato verso il cimitero.

Doveva radunare tutti.

 

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metallicleft

Nato a Milano nel 1960, diploma di Ragioniere, dal 1981 dipendente di quello che attualmente è uno dei principali gruppi bancari europei - questo, per la superficie. Al di sotto (o di lato), prova a scrivere e disegnare fumetti, sceneggiature per corto e lungometraggi, fino a quando la (quasi per gioco) partecipazione ad un concorso letterario estero per racconti brevi si conclude con un successo: primo premio al 1° Concorso Internazionale di Letteratura Fantastica della Repubblica di San Marino (1997), successo ripetuto nella terza edizione (1999). Più difficile essere profeti in Patria ma dopo debita serie di tentativi a vuoto pubblica il primo full-lenght (romanzo, insomma) nel 2004, "Extreme Defence" cui fa seguito, a maggio 2012 un prequel: "Extreme Defence: Sandriders" (Caosfera Editore). A luglio 2012 ripubblica "Extreme Defence" in versione e-book - e non solo perchè possiede già da anni un Kindle.