Riassunto: sei un giovane segretario progressista nella ridente località provinciale di Sbagliate Creanza. Hai la tua attività di tintore ma uno sbaglio nella miscela del tuo nuovo smacchiatore ti spedisce in ospedale. Ed il mondo cambia, in un batter di prelavaggio.
L’ospedale è una follia. A ben pensarci, però, cosa c’è di diverso dal caos e dai drammi di ogni giorno? “Beh”, si risponde Luca mentre cerca di abbandonare la struttura “almeno di solito la gente non si stacca la carne a morsi per pagare i ticket. Non funziona così – e comunque sarà il caso di presentare un’interpellanza in Comune”
E’ in vista dell’uscita quando due figure in camice, sbucando dal nulla, si parano, barcollando e farfugliando, davanti a lui. “GGGBBBLLove creeedi di BBGGLLLndareeeh?”, chiede la prima; “MMMMBBBHHHAAAon puooohhii usciiiMMMBLLLLAAAAH”
Luca osserva i due medici, un uomo ed una donna, entrambi, forse, sulla trentina. Tutto si può dire del loro aspetto, tranne che sia composto. Volendo essere poco politically correct, lo si può anzi definire un poco de-composto. Cerca di non notare l’occhio sinistro della dottoressa che lentamente scivola fuori dall’orbita con la grazia di un discesista.
“Non posso uscire? Ah, no? Ed i diritti del malato? Se firmo, posso uscire. Dove devo firmare?”
Il medico lo osserva per un istante, con le orbite vuote ed un sorriso forzato (labbra curiosamente assenti). Quindi, frugando con gesti lenti ed imprecisi nel camice, recupera un foglio spiegazzato che offre al giovane (im)paziente. Luca prende il foglio, chiede una penna. E’ il turno della dottoressa, sfila una penna dal taschino del camice e la offre a Luca.
Luca afferra la penna, insieme a tre dita della mano della dottoressa, che si staccano graziosamente. Un po’ imbarazzato firma, quindi restituisce penna e dita alla dottoressa. la quale riposiziona tutto nel taschino. “Ecco fatto”, dice il segretario “ora posso andare”
“GGGWWOOool cavoloohh”, risponde il medico, “GGGGWWWWuello è il foglioooWWWW di GGGBBLLLAAAAmmissioneGGGGWWW”
Luca sorride. Quando la situazione sembra precipitare, un buon politico mantiene la calma e propone soluzioni ragionevoli. “Dunque, sono stato ingannato. Siete venuti meno al vostro dovere di trasparenza, privandomi di fatto dei miei diritti. Presento formale reclamo”
Prima che i medici possano replicare, Luca afferra un estintore dal muro e li colpisce entrambi sulla testa. Al di là le sue intenzioni, le tue teste si staccano dal corpo e rotolano a terra. Luca spinge via i due corpi barcollanti e s’incammina verso l’uscita.
“E’ lunga, la strada verso la democrazia – quanto questo corridoio”, declama.
Dietro di lui, dal pavimento, le due teste rispondono all’unisono: “GGGNNNNon pwuuoi andarteneeehhGGGGLLL.. SSSsei..MMGGMMMMaalato.. MMMalatoHHHHH”
(continua)