Catoblèpa (latino: catoblepas), o, con accentazione latina, catòblepa, è un animale fantastico descritto da Plinio il Vecchio e da Claudio Eliano. Nell’antica zoologia greca e romana era una specie di serpente o di rettile non individuata che si distingueva per la posizione della testa, volta verso il basso; o quadrupede africano, raffigurato col capo pesante sempre abbassato verso terra (fonte: Wikiblepa).
Secondo il Ministro Barca, autore del ponderoso documento “Un partito nuovo per un buon governo”, “(..) è necessario che i partiti (..) si separino dallo Stato con cui si sono in Italia perversamente affratellati, fino al ‘catoblepismo’ (..)”.
“Catoblepismo”, quindi, in riferimento al mitologico animale, per il caratteristico atteggiamento: a capo chino. Nel caso del Ministro Barca, il riferimento è però all’uso che Raffaele Mattioli, economista e banchiere (sì, è il mitologico amministratore delegato della vecchia Banca Commerciale Italiana) ne faceva per descrivere i “(..) rapporti patologici creatisi in Italia, prima della crisi economica del 1930, tra il mondo dell’industria e il sistema creditizio: si trattava di un intreccio perverso di interessi e poteri in in cui il sistema bancario creditizio ordinario esercitava il controllo sul sistema industriale, mentre quest’ultimo risultava determinante per la sopravvivenza dell’altro” (fonte: WikiMattioli).
Per il Ministro Barca vi è dunque un “perverso” intreccio tra Stato e Partiti; per superarlo propone due precise soluzioni: uno Stato rinnovato, grazie alla presenza di Partiti rinnovati. Qui mi fermo, devo ancora leggere le restanti 30 pagine delle 55 complessive. Mi sono già fatto un’idea, comunque – per meglio dire, una sensazione. Personale.
Sei vecchio, quando tutto quello che leggi ti sembra già sentito.