Paranoid

Dunque, vediamo: durante le ultime presidenziali americane, uno dei più forti argomenti impugnati dall’ala repubblicana e dagli ambienti industriali e finanziari ad essa vicini avverso Barack Obama suonava più o meno così: Obama porterà l’America alla rovina, in quanto non ha intenzione di abbandonare l’Europa al suo destino. Seguiva profluvio di analisi tecniche tutte volte a dimostrare incontrovertibilmente quanto il vecchio continente fosse prossimo al collasso socio-economico. Ora, Obama ha vinto, nonostante questo argomento, nel cuore di molti good guys a stelle e strisce avesse un non indifferente appeal; ha vinto, ed ha mantenuto il punto: l’America non uscirà dalla crisi senza l’Europa.

Detto questo, che succede in questi giorni? Succede che un bravo ragazzo arruolato dalla più famosa agenzia del mondo in qualità di spia, abbia una profonda crisi di coscienza e decida di rivelare al mondo intero l’acqua calda: gli Stati Uniti spiano tutti – ma proprio tutti e lo fanno da anni. Boom. Conquistati i media in ogni ordine, grado e forma, la spia pentita (avete presente cosa deve saper fare meglio di tutto una spia, vero?) si rende invisibile in un terminal che, con buona probabilità, è frequentato più da spie di ogni paese che da comuni passeggeri. Mentre tutti trepidano per la sorte di qualcuno che, forse, lo scrivo giusto perché è un mondo paranoico, sta ancora prendendo ordini, buona ultima in ordine cronologico, l’Europa si adombra e chiede spiegazioni e riparazioni agli Stati Uniti.

Ora, la domandona: (e subito l’aiutino: esclusi i terroristi internazionali, ovvero il motivo ufficiale di cotanto spiare) a chi giova, dunque, se America ed Europa litigano e, magari, i solidi legami globalizzati si allentano un pochino – o decisamente – e la vecchia Europa viene lasciata in balia degli speculatori/sciacalli finanziari più potenti, il cui gotha si trova proprio negli Stati Uniti?

Tranquilli, avete tempo per rispondere. Ma solo se siete paranoici, of course.